Sims Fans - Il Forum lo fai Tu!

Votes taken by cypherblue

  1. .
    Che belle Cassyna **
    Molto fedeli all'originale!!
  2. .
    Che bella la tuta nel mezzo Ila **
    Ora le scarico!!
  3. .
    Bravissima Ila!!
    Bellissimo quest ultimo **
    Il vestito di Rinoa.. WOOO *-* Ci manca solo Squall. E siamo a cavallo *-* ahahah
  4. .



    Hi everybody!
    This is my new posepack inspirated by hugs.
    Hope you enjoy :boogie:
















    WARNING: Some poses needs the cheat disableSnappingToSlotsOnAlt on.

    [Don't re-upload or claim as your own please].

    DOWNLOAD

  5. .



    Hi everybody!
    This is my first (and little) posepack inspired by Halloween
    (yaaaay :boogie: ).



    a_madness1


    a_madness2


    a_madness3



    Don't re-upload or claim as your own please.
    Hope you enjoy! :D

    DOWNLOAD

  6. .




    ATTENZIONE: Alcune immagini dell'aggiornamento hanno una grandezza maggiore rispetto agli standard.
    Prometto che sarà l'ultimo aggiornamento con immagini più grandi e chiedo scusa se avrete problemi con la visualizzazione del contenuto del topic.

    Ciao a tutti!
    Come scritto nel titolo oggi parleremo di SHAPES.
    Innanzitutto, cosa sono le shapes?
    Queste termine non è nient'altro che la traduzione in inglese della parola FORME, intuibile anche dalla copertina.
    Premetto che questo non è assolutamente l'argomento che volevo presentare dopo la mia lunghissima assenza
    ma ho ritenuto opportuno partire da qualcosa di più basilare (nulla che non sappiate già, magari è un approfondimento)
    per affrontare il prossimo topic.
    Comunque. Ciancio alle bande.
    Vi introdurrò alcune delle forme più usate nell'abbigliamento e in caso ne trovassi altre le aggiungerò nelle risposte qua sotto
    ovviamente linkando gli eventuali post.
    Non sono sola però!
    Oggi sarà mia collega una persona (o meglio Sim), che più e meno tutti conoscete, che ha partecipato al contest
    'Shopping Night Sims-Seconda Edizione', ovvero Kina Grey
    (dopo un piccolo lifting facciale e il cambio di acconciatura).
    K-Ehi, io mi piacevo com'ero, sei tu che hai voluto stravolgermi :drop*:
    Sssssì. Comunque. Senza ulteriori indugi direi di iniziare.
    Buona lettura :D

    K-Le forme sono elementi molto importanti per il design perchè ci forniscono delle potenziali idee da proiettare
    sulla figura umana e da realizzare sotto forma di indumenti. Senza le forme nella moda non ci sarebbero le silhouettes.
    La forma di un abito, inoltre, è la prima cosa che notiamo sulla passerella o in un contesto quotidiano.
    Quando gli stilisti progettano un abito tengono conto di ogni dettaglio della silhouette per farla apparire
    in certi casi più morbida e dolce, in altri più spigolosa e marcata.
    Storicamente i vestiti alla moda idealizzavano la forma del corpo umano accentuando parti del corpo,
    molto spesso con l'aiuto del corsetto.
    La forma ideale del corpo era ed è tutt'oggi quella a clessidra.
    Comunque, oggi la maggior parte dei vestiti tende a non segnare troppo la silhouette del corpo.
    Esistono vari tipi di forme:

    A CLESSIDRA



    DA NON CONFONDERE CON LA LINEA IMPERO


    (La linea impero è caratterizzata da una fascia sotto al seno che slancia la figura
    mentre la clessidra ha la fascia sulla vita che la fa sembrare più sottile)

    A COLONNA



    A KIMONO



    AD "A"



    A TULIPANO



    A PANNELLI/ILLUSIONE


    (La linea a pannelli non è altro che un abito con sotto uno strato di stoffa
    e sopra a questo strato un velo di chiffon o tulle leggero (e non rigido) che ricopre il primo)

    A TRAPEZIO



    A SIRENA



    A FUSO



    E si potrebbe andare avanti così fino all'infinito.
    Ogni cosa ispira lo stilista, anche una bottiglia può essere una forma d'abito.

    Kiki perchè hai censurato le immagini?
    C-Per privacy ovviamente.
    K-Ma tutte le immagini le hai prese da Google :drop*:
    C-Uffa che noia. Perchè mi andava OK?! E' COSI' SBAGLIATO VOLER CENSURARE QUALCOSA?!
    EH EH?!
    K-Fatti una camomilla.


  7. .
    Grande Rosy :D
    Le altre ragazze hanno detto tutto ciò che c'era da dire ma davvero,un bellissimo lavoro!
    E che pazienza *-*
  8. .

    Hi everybody! :D
    These are my first recolors inspired
    by the Disney movie Frozen.


    Elsa



    Anna



    Hope you like them!
    Do not claim as your own or re-upload please :D

    Download ELSA
    Download ANNA

  9. .
    Ma che belle ** Brava Elena, great job! :D
  10. .
    Hi everybody! 368959bc81nd29tx
    She's Hikari Britts, my new sim :D

    She is:









    Hope you like Hikari :D
    Do not claim as your own or re-upload please :D


    DOWNLOAD


    Credits:
    Skin: lemonleaf
    Hair:JS Sims
    Eyes: Pralinesims
    Clothes: JS Sims


    Edited by Turquoise« - 11/6/2014, 14:08
  11. .



    Dagli abiti usati per ballare la polka nell’antica Cecoslovacchia, i pois si diffondono in Europa e raggiungono l’America.



    In voga fino alla fine dell’Ottocento il tempo di lanciare il polka dot pattern tessuto a pois che negli anni ’30 raggiunge la moda.
    Negli anni ’50 invece esplodono in versione più euforica e in abbinata bianco e rosso.
    Li troviamo anche in un ombrellino di Marilyn. In uno scatto del 1952 che la ritrae di spalle, in spiaggia.
    Proprio grazie a icone dello spettacolo come Marilyn Monroe, Brigitte Bardot e Audrey Hepburn fanno tendenza in tutto il mondo.
    Negli anni ’60 fanno scandalo nelle lingerie delle pin up e vengono sperimentate trame con colori nuovi come verde-blu o rosa-arancio.
    Sono stampati ovunque, dai vestiti per i bambini alle cravatte da uomo, passando sull’intero guardaroba femminile
    e diventano un must have che ognuno deve possedere nel proprio armadio.
    Guy Laroche li vede romantici, sull’abito da ballo corto, o più drammatici,
    se l’abito ha spalle importanti e drappeggio sul busto, comunque li presenta in bianco e rosso.
    Franco Moschino ne fa largo uso, usa pois su molti dei suoi vestiti di fine anni ’80 e inizio ’90
    li sceglie per l’immagine dei suoi profumi.



    I pois vanno di moda anche nel nuovo millennio e anzi pare abbiano un successo ancora maggiore.
    Gaultier ne fa un costume intero, una spalla sola,
    Dior un abito corto su sfondo cammello, le cui ruches svolazzano nell’estate 2009.
    Estate 2010. Michelle Obama in visita a una scuola a Washington con un Lanvin a pois e a sfondo blu.
    Parallelamente a pois: il trench di Comme des Garçons su Victoria Beckam, l’abito di Christina Ricci
    e quello di Demi Moore al festival di Berlino.
    A sfondo blu, la blusa con shorts di jeans e ballerine, di una Stella McCartney per la strada.
    Sfondo altrettanto blu, ma pois dorati, per la fashionista Paris Hilton, che accompagna l’abito con borsetta Chanel, dorata anche lei.



    Anche le vip decidono di sfoggiare questa trama così sofisticata come ad esempio Beyonce,
    o Rihanna che indossa un abito a pois per il lancio della sua fragranza , Reb’l Fleur.
    E se la grande moda sceglie di far rivivere questo trend, le catene low-cost come H&M, Pimkie, Zara e Topshop
    incoronano la fantasia come regina dell’anno: protagonista indiscussa, su giacche, tops e accessori.



    I pois si possono trovare sul gioco?
    Sì, il motivo si può trovare tra i pattern in 'Geometrici' (colorato e in dimensioni diverse).


    Cosa ne pensiamo?
    A-La stampa a pois è sicuramente una di quelle fantasie che sembrano riportare nel passato,
    femminile al punto giusto e versatile, nonchè adatta a tutte le età.
    Ognuno può interpretarla a modo suo, sia per quanto riguarda il colore che per la dimensione dei pois appunto.
    K-A me i pois non fanno impazzire. Certo, possono risultare indubbiamente simpatici stampati su
    un vestitino anni '50 e far di esso il punto focale in una stanza affollata.
    Quanto penso a queste forme geometriche mi viene subito in mente Marilyn, questa è una delle poche
    cose che mi garba di questa stampa. La vedo più su un foulard che su un abito o su una maglietta..
    Poi, ovviamente, sono gusti :D

  12. .



    Chic, glamour, bon ton, pop, soft, provocatorio, lussurioso;
    l’animalier affascina da sempre molti designers grazie alle sue molteplici identità.
    Considerato uno dei capisaldi del fashion system e oggi definito da molti “the new black”,
    per il suo utilizzo smodato, l’animalier è presente sulle passerelle dal 1947.
    Ripresentato in molte varianti, questo trend non conosce stagioni.
    Nei dizionari della moda è sintetizzato in: maculato, animalier print o tessuto animalier.



    Origini
    Le pelli di animale erano usate dagli uomini primitivi per riscaldarsi e proteggersi
    ma indossarle aveva anche un significato spirituale.
    Questa tradizione si consolidò sempre di più nelle epoche successive.
    Gli Egizi, infatti, utilizzavano le pelli dei felini, attratti dall’aura di sacralità che circondava
    questi animali; gli aristocratici usavano tappeti di pelle di animale o animali imbalsamati
    come simbolo del loro status e della loro nobiltà.
    I Greci inizialmente chiamavano questa stampa ‘zoote
    racchiudendo in sé tutti i tessuti di matrice animale.
    Nel 700, iniziarono le prime stampe su stoffe e sete per ornare le corti europee,
    aggiungendo così un tocco esotico allo stile del Vecchio.



    Fashion jungle lovers
    Negli anni 40 Betty Page, la prima pin up vestita con succinti beach wear
    di animalier print, incarnava l’idea della donna predatrice sessuale.
    L’immagine dello stile animalier adatto solo a icone “bombshell” fu sdoganata da Christian Dior.
    Infatti, il primo designer ad innamorarsi dell’animalier fu proprio lui, che,
    ispirato dalla sua musa Mitzah Bricard, nel 1947 realizzò per la collezione primavera/estate,
    abiti di chiffon leopardato, sia passione smodata per questa stampa,
    lo portò a utilizzare la pelliccia animalier sui polsini dei coats e nei cappellini.
    Da quel momento fu subito apprezzato da molte stars e in seguito da altre maison di moda.
    Nel 53, Marilyn Monroe indossò un manicotto di pelliccia animalier con mantella dello stesso
    motivo in “Gli uomini preferiscono le bionde” e nel 63 l’icona di stile ed eleganza per eccellenza,
    Audrey Hepburn, protagonista nel film “Sciarada”, indossò un cappello maculato
    realizzato da Givenchy.
    Il vero exploit dell’animalier print avvenne fra gli anni 70 e 80, quando fu rivistitato
    in chiave glam rock: le jumpsuit maculate, la maglieria e la lingerie zebrata,
    in versione per i look dell’evening che del daytime.
    In quel periodo, Roberto Cavalli metteva le basi per quella che sarebbe
    poi stata la sua identità stilistica: l’amore per il wild touch.
    Negli anni 70 propose la stampa ghepardo, nel 99 lo zebrato e nel 2006 la stampa farfalla.
    Anche Valentino nell’87 si lasciò conquistare dall’animalier tanto che gli venne dato
    l’appellativo di “Re della giungla della moda”.
    Dopo un piccolo stand by del fashion jungle, Gianni Versace propose camicie
    di seta maculate per il prét-a-portér maschile.
    Negli anni 90 Azzedine Alaia, ispirato dall’emergente musica hip hop e dallo stile street,
    propone il total look maculato.



    Animalier oggi
    Tra i brand contemporanei che hanno rivisitato l’animalier print ci sono sicuramente le opere
    della stilista Anna Molinari (Blumarine e Blugirl), che unisce il temperamento di questo pattern
    alle linee minimal della silhouette e alle palette pastello. E per chi ancora credesse
    che l’animalier sia ‘’too much for’’, Blumarine pensa anche alla lingerie e propone pezzi
    cocoon con capi di forte attrattiva, pensati per una donna raffinata, ironica e mai volgare.
    Glamour il maculato di Dolce & Gabbana, che diventa il pattern cult della loro filosofia barocca.
    Super chic l’animalier proposto da Prada: bimateriale e bicolore, per le scarpe alterna
    la stampa pitonata al suède, mentre per i coats propone pitone stampato con collo di pelliccia.



    Jungle design
    L’animal print conquista anche il design.
    Gli ambienti del daytime si trasformano in una giungla grazie anche agli stilisti,
    che riportano le stampe tipiche delle loro collezioni negli oggetti di arredo.
    È il caso di Roberto Cavalli, che ha firmato una collezione di cyclotte con il suo wild touch
    e di Blumarine, che presenterà una collezione di complementi di arredo
    caratterizzati anche dall’animal print.
    Federlegno Arredo e il Gruppo Classico Italiano, al Macef del 2010,
    hanno allestito uno spazio con mobili e complementi maculati, zebrati,
    che riprendono le forme degli animali, creando un’atmosfera esotica
    che è piaciuta molto ai visitatori e alla stampa.
    Tra gli oggetti di arredo, ispirati al mondo animale, uno dei più originali
    è il pouf “Charlotte’’ ideato da Luc Swen, realizzato con pelliccia sintetica
    e zampette d’acciaio come sostegno.

    Animalier negli accessori



    Animalier colorato



    L'animalier si può trovare sul gioco?
    Sì, su può trovare tra i pattern in 'Pelli e Pellicce'.

    Cosa ne pensiamo?
    A-L’animalier è sicuramente una delle mie stampe preferite.
    E’ un motivo davvero chic e rock al tempo stesso, dalle molteplici identità ,
    infatti basta cambiare qualche pezzo per trasformare una outfit da rock a chic, ad esempio.
    K-Sicuramente la parola animalier ci fa pensare ad un leopardo, un animale veloce e forte.
    Penso che la fantasia indossata lasci trapelare lo stesso senso di forza che percepiamo quando
    pensiamo a questo felino.
    Questa mia riflessione mi fa capire in un certo senso perché l'animalier sia diventato moda,
    noi donne ci sentiamo più sicure, più strong!
    O almeno, questa è una mia idea.

  13. .



    Intramontabile e indiscusso simbolo d’eleganza, il pied de poule
    (in francese, zampa di gallina, chiamato così proprio per la sua forma)
    è tornato alla ribalta sulle passerelle dell’autunno/inverno 12-13,
    confermandosi come una delle texture più amate dagli stilisti.
    Kim Kardashian, Selena Gomez, Gwyneth Paltrow e Lady Gaga,
    lo preferiscono nella sua versione classica di black and white
    ma è stato reso fancy e divertente grazie ad accostamenti cromatici inusuali.




    Origini
    La data di nascita effettiva sembra essere sconosciuta agli storici del costume,
    ma siamo nel 1800 in Scozia, quando il pied de poule viene originariamente indossato
    dai pastori, come un capo esterno di stoffa tessuta in lana.
    Nei primi anni del 1800, lo si poteva trovare su sciarpe e gonne,
    ma nel corso del tempo divenne popolare anche per ricoprire oggetti d’arredo.
    Nel 1930 il pied de poule viene adottato dalle classi sociali benestanti
    come simbolo di ricchezza ed eleganza, per distinguersi dalla massa.




    Nel corso del tempo:
    da Dior a Ferragamo

    Il 1947 è l’anno del New Look di Dior.
    Proprio in questo periodo il designer consacra il pied de poule
    come sinonimo di raffinatezza e stile,
    tanto che decide di utilizzarlo per il packaging della sua più nota fragranza: Miss Dior.
    Nella prima apparizione del modello pied de poule per in profumo,
    il couturier incise riflessi opachi e lucidi sul flacone di vetro,
    in modo da mettere in evidenza la dualità del profumo in origine.
    Da quel momento questa fantasia optical venne riproposta
    e adottata da diversi couturier che,
    nel tempo, ne hanno fatto un vero e proprio trend.
    Gli anni '60 sono stati decisivi per il successo del pied de poule.
    Grazie ad un approccio curioso e metodico nei confronti del futuro,
    un gruppo di giovani artisti dà vita a una corrente artistica
    la cui attenzione poggia sulle illusioni ottiche: Optical Art.
    La moda non può che prenderne ispirazione, così stilisti come Charles Jourdan e
    Roberto Capucci creano abiti con texture effetto tridimensionale,
    tra cui il pied de poule che diventò una vera e propria tendenza.
    Durante molti decenni, questa fantasia optical venne reinventata
    e reinterpretata anche per capi di abbigliamento sportivi.
    Negli anni '90, quando gli stili erano talmente diversi
    da far archiviare il termine “tendenza”,
    brand come Chanel, Louis Vuitton, Emporio Armani e Moschino
    utilizzarono il pied de poule per le loro collezioni,
    conquistando anche le star del red carpet.
    Più tardi, Chanel, Albino, Moschino, hanno riproposto
    la fantasia optical su pantaloni, giacche e abiti.
    Nel 2011 Salvatore Ferragamo (autunno/inverno 2011-12)
    porta in passerella un pied de poule glamour e innovativo,
    come total look, coordinando borse e scarpe e facendone
    un vero e proprio trend di stagione.
    Lady Gaga si è fatta tentare e ha sfoggiato il total look pied de poule firmato,
    appunto, Ferragamo.


    Ritorno di moda:
    Autunno/Inverno 2O12-2O13

    Nonostante alcuni esperimenti di colore, sulle passerelle,
    sembra prevalere la primordiale anima cromatica del pied de poule: il black and white.
    Tra le proposte più interessanti troviamo Angelo Marani
    con una texture che alterna il tweed al pied de poule;
    Emilio Pucci che rielabora la fantasia optical su un maxi cardigan e su trasparenze per la sera;
    Christian Dior, invece, mette mano al disegno originale del pied de poule,
    trasformandolo in segni in dissoluzione, che mantengono lo stesso profilo della “zampa di gallina”.
    Nota di colore per Antoni n Alison, che lavora su lana il punto pied de poule;
    Max Mara e il fitto pied de poule per il look androgino;
    Junko Maeda con il patchwork coat, tra le cui varie lavorazioni sbuca il pied de poule;
    MSGM con giacca e gonna in maxi pied de poule, per due look dal tocco glamour.
    Per la primavera/estate 2013, Michael Kors gioca con la peculiarità ottica di questa texture,
    tramite rombi e stripes balck and white che cercano di riprendere il motivetto del pied de poule;
    Marc Jacobs che, in pieno revival anni 60, propone un look doubleface, black and white stripes
    e pied de poule, seppur quest’ultimo, completamente semplificato in maxi croci.
    Essendo tornato di moda in due stagioni fredde questa stampa è stata utilizzata
    soprattutto sui cappotti e sui capispalla.




    Esempi di pied-de-poule colorato


    Esempio di un intreccio rosa e bianco.


    A sinistra: esempio di un intreccio azzurro e bianco.
    A destra: zoom della texture della foto a fianco.



    Esempio di un intreccio rosso e giallo.


    Il pied-de-poule si può trovare sul gioco?
    Sì, il motivo si può trovare tra i pattern in 'Tessuti' (in bianco e nero e in tre dimensioni diverse)
    e in 'Geometrici' (colorati e in due dimensioni diverse).


    Cosa ne pensiamo?
    Riteniamo il pied-de-poule una stampa sofisticata ed elegante, adatta a qualsiasi età,
    dalla donna più giovane a quella adulta; è una stampa elegante e gioca sull'effetto optical.
    K-Francamente la prima volta che ho preso in mano la pezza di tessuto di questa stampa
    la zampa di gallina non la vedevo. Così mi sono messa a girare la stoffa come se fosse un volante.
    Il nome mi fa pensare ad un pennuto che sfila sulla passerella con quella sua camminata
    provocante e quel sensualissimo movimento di testa.
    Purtroppo nella moda tutto fa tendenza, non dobbiamo stupirci se veramente vedremo
    tutti gli animali della fattoria camminare in passerella per una sfilata d'alta moda.
    A-Adoro la versione stampa, la versione antiquata, ovvero in lana, non mi entusiasma.




    Ho preferito non entrare nei termini tecnici e spiegarvi l'armatura di questo intreccio
    per quattro motivi:

    1-E' un casino troppo incasinato.
    2-Ne uscirei pazza.
    3-Ne uscireste pazze anche voi.
    4-E' un argomento teorico noioso
    e il nostro scopo non è quello di annoiare.

    Per questo primo argomento è tutto, speriamo di avervi in qualche modo incuriosito
    e di esser riusciti a darvi qualche informazione in più su questo tessuto.

  14. .
    Salve a tutti :D

    Innanzitutto vorremmo ringraziare lo staff per averci permesso di aprire questa sezione
    e di condividere con voi un argomento che quotidianamente affrontiamo ovvero la moda.
    Basta pensare alla mattina, quando non si trova nulla da mettere o per le occasioni speciali
    quando ci muniamo di carta di credito e andiamo a fare shopping :D

    La moda esiste sin dal Paleolitico con l'Homo Sapiens che usava
    le pellicce degli animali cacciati
    per scaldarsi e addirittura per costruirsi un rifugio.
    Nel susseguirsi delle epoche lo stile è cambiato, si sono susseguite anche molte diverse
    concezioni di bellezza e molti canoni sempre di quest'ultima.

    Non vogliamo annoiarvi raccontandovi la storia della moda
    anche perché ammettiamo di non essere
    proprio dei grandi esperti e che ci sarebbero milioni e milioni di cose da dire su ogni stile.
    Per questo motivo abbiamo deciso di aprire questa sezione, per raccontarvi a piccoli pezzi
    qualcosa sulla moda, sui motivi, sulle tendenze, sui colori, sui modelli, sugli stilisti, ecc.

    Speriamo che il nostro lavoro vi piaccia, noi lo produciamo con impegno e passione e speriamo
    che questa nostra passione la sentiate anche voi :D

    Senza indugi vi lasciamo alla lettura :D
    Buon divertimento :D

    Kiki e Anto


    Edited by Turquoise« - 22/2/2015, 17:29
  15. .
    Che bella **
86 replies since 20/12/2012
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